Paolo Pompei nasce a Pietrarubbia, nel cuore del Montefeltro, in un paese che, grazie ad Arnaldo Pomodoro, è diventato sede del Centro di Trattamento Artistico dei Metalli (TAM), un paese di paesaggio fra Appennini e mare. Dentro quel paesaggio sorgono luoghi operosi alimentati dal lavoro degli abitanti dei piccoli borghi che costellano le vallate e le pendici dei monti. Fra questi luoghi spiccano le fabbriche che fanno capo al Gruppo Epta: il gruppo, a gestione famigliare da oltre trenta anni, è oggi una affermata realtà industriale in crescita cose con stabilimenti dislocati nello storico territorio del Montefeltro e comprende le aziende Idrofoglia, Green Power, Modula, Ironsystem, Metalcolor ed Epta Trade.
Grazie all’illuminata gestione di questo gruppo, oggi vede la luce un’importante scultura di Paolo Pompei collocata sulla rotatoria nei pressi di Caprazzino, lo svincolo che consente l’ingresso agli uffici Epta. La scultura, che si intitola Elevazione, è stata realizzata dall’artista con i materiali e il personale dell’impresa per l’edizione 2017 della Biennale di scultura “In acqua, in piazza”, curata da Pino Pin e da Angelamaria Golfarelli per Piazzola sul Brenta.
Si tratta di due corpi di ferro, le superfici dei quali sono già trattati a ruggine, che, insistendo su una base quadrata, si svolgono in forma piramidale: è percepibile la valenza simbolica delle due forme geometriche, la prima delle quali si riferisce alla razionalità mentre il triangolo alla spiritualità, la fessura, che consente alla luce di attraversare la scultura, intende alludere al divenire, all’elevazione spirituale. L’opera è dedicata a Terzo Brugnettini, fondatore del gruppo.
Nella sua produzione Paolo Pompei ricorre spesso ai solidi geometrici come la sfera e la piramide, che vengono presentate in forme definite e rigide; con questa opera, invece, lo scultore raggiunge un effetto quasi di avvitamento della forma, la materia di dinamizza sulle eliche del DNA. Qui l’artista sembra voler ripercorrere le tappe della ragione creativa, di voler accogliere nella materia le vibrazioni della vita.
E’ proprio dello scultore controllare il gesto che tende a sottrarre alla materia il suo peso per raggiungere una forma sempre più vicina a quella essenzialità minimalista che dichiara il momento in cui si può affermare completata l’opera, necessaria in tutte le sue parti.
La scultura, in particolare il monumento, ha avuto fra i suoi compiti quello di ricordare e di indirizzare: anche con Elevazione vengono trasmessi diversi significati, come la valorizzazione di chi ha avuto la creatività di fissare in quel luogo un’impresa estremamente vitale e la visibilità del suo autore che ha saputo trasferire da questi luoghi, veri paesaggi dell’anima, la forza della roccia e la dolcezza della natura, trasfigurandole nell’opera. Con il dinamismo impresso nelle forme della scultura lo sguardo tende verso l’alto in una progressione che fa intuire un diverso, l’altrove come novità per l’anima.
Per Paolo Pompei, Silvia Cuppini
Critico, Storica dell’arte
https://www.viverepesaro.it/…/inaugurata-la-scultura…/684260