Il TAM e Paolo Pompei
Il T.A.M, scuola di eccellenza diretta da Arnaldo Pomodoro e PaoloPompei, cosa hanno
in comune, quale legame li accomuna? Per prima cosa il fatto di appartenere entrambi al
Montefeltro.
Il Montefeltro è da sempre una terra ricca di suggestioni artistiche e culturali; basta aggirarsi
nel suo territorio per scoprire ovunque tracce dell’antico ingegno, borghi , pievi,
chiesette e casali in cui è ancora chiaramente percepibile l’armonia delle forme e dei
materiali, parti integranti e inscindibili di un paesaggio non molto diverso da quello che ci
hanno tramandato i maestri rinascimentali.
Non a caso A. Pomodoro con il suo gruppo scultoreo” Pietrarubbia’s Work “ ha saputo
magistralmente cogliere il fascino contraddittorio dell’antico splendore e dell’odierno
impoverimento, creando con questa scultura un legame forte, non effimero con il nostro
territorio. E, credo , lo stesso profondo legame con questa terra, si può cogliere nelle opere
di Paolo Pompei, nella scelta dei materiali, nella loro lavorazione scabra, nei colori che
rimandano alla natura, alle terre, agli elementi primordiali.
Quando, insieme con lo scultore Pomodoro, decidemmo di dar vita a questo Centro per
il Trattamento Artistico dei Metalli, nel lontano 1990/91, l’intenzione era quella di sviluppare
le potenzialità dei giovani partecipanti. In particolare si voleva favorire lo sviluppo
della professionalità nelle sue esplicazioni critico- conoscitive quali le abilità manuali , le
conoscenze tecniche, attraverso un modo del conoscere insieme sensibile e intellettuale ,
capace di evidenziare le qualità creative ed artistiche , finalizzate ad una capacità di analisi
critica e conoscitiva della realtà circostante.
E proprio nella prima selezione si presentò Paolo Pompei, in competizione con tanti altri
giovani che venivano dalle Accademie e dagli Istituti d’Arte .Una concorrenza temibile per
un giovane che aveva certamente un grande interesse per tutto ciò che riguardava l’arte,
ma con una formazione scolastica che non l’aveva aiutato ad approfondire e definire
questa sua passione.
Nel progetto che allora lui realizzò, aldilà della tecnica un po’ naive, si intuiva un bisogno
profondo, un desiderio di capire e capirsi che fu determinante per farlo entrare nella rosa
dei prescelti.
Ebbene, Paolo, il cui punto di partenza artistico è stato proprio la frequenza a questo corso
e il contatto con il suo straordinario staff di docenti, ha mostrato, con il suo percorso
successivo, con la sua storia di artista, con i risultati che oggi possiamo ammirare, che
l’intuizione che allora avemmo era giusta e che gli obbiettivi ambiziosi che il TAM si era
prefisso, almeno per quanto lo riguardava, erano stati raggiunti. E di questo, noi tutti che
abbiamo partecipato alla grande avventura del TAM, non possiamo che essergliene grati.
Il T.A.M. e Paolo Pompei
di Maria Assunta Paci
Già ex Sindaco di Pietrarubbia