ROBERTA FILIPPI PER PAOLO POMPEI
Profondo conoscitore della materia, Paolo Pompei sceglie la terra cotta ai metalli
Per sperimentare una tecnica del tutto personale che trova piena espressione nelle sue
Sculture, forme nuove attraenti con superfici animate dalle varie modulazioni cromatiche degli smalti
Che utilizza come elemento decorativo, o dalla stessa ceramica scura ma brillante grazie
All’accostamento dei metalli fusi come il bronzo che accentuano la luminosità della composizione
In contrapposizione a superfici bruciate, nere, opache, materiche
Paolo Pompei usa il fuoco per trasformare, sublimare la materia
Forme che richiamano il passato le origini della vita, ed ecco che dalle mani di Paolo Pompei
Si creano piramidi che puntano verso l’alto, oppure sfere o ancora cubi forme geometriche perfette
Solcate da profonde fessure, tagliate, crepate , bruciate, che danno a loro un significato a volte oscuro ed
Inquietante, esoterico, atemporale, come se l’artista volesse spingersi all’interno di queste forme per
trovare e comunicare a chi Osserva la loro verità più intima.
Forme che si aprono verso il mondo, che dai loro solchi sprigionano energia,
forme che trovano una propria vita nella materia e nel colore,
perché è proprio il soffio vitale che si percepisce nelle sculture di Paolo Pompei
che anima i diversi materiali che li brucia, li fonde e li completa in un’unica essenza.
È la riscoperta di se stessi del proprio io, è l’analisi della propria esistenza, del passato
E del presente, della natura e della vita che si manifesta nella materia
Roberta Filippi
Critico d’arte